
Il sostegno alle politiche di adattamento si basa da sempre in larga misura sul presupposto che gli individui, le comunità, le organizzazioni che avvertono una minaccia al loro stile di vita risponderanno a tale pericolo e diventeranno a loro volta fonte d’ispirazione per azioni di adattamento. Ma che accade se per ridurre i rischi a cui sono esposti una popolazione o un territorio sono chiamati in causa individui che non hanno forti motivazioni personali all’azione? In un articolo pubblicato di recente sulla rivista Global Environmental Change-Human and Policy Dimensions, Hallie Eakin and Emma Tompkins parlano di quella che hanno soprannominato “fornitura di beni pubblici di adattamento da parte di privati” (private provisioning of public adaptation goods), e di come incoraggiare il settore privato a investire in misure pubbliche di adattamento.
Leggi l’articolo completo su ClimateScience&Policy, la rivista online del CMCC.
Immagine dell’album Flickr CC di IRRI Images.