A ogni domanda, la sua risposta

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“L’unica domanda sciocca è quella che non poni” ripete ai suoi studenti. Conosciamo meglio il curioso e cinico Shouro Dasgupta, lo Sherlock Holmes del CMCC.

Cosa fai al CMCC?

Il mio lavoro è quello di studiare gli impatti dei cambiamenti climatici sulle dimensioni socioeconomiche della società: attività economica, produttività del lavoro, salute umana, disuguaglianze e fornitura di energia. È un ambito di studio che mi interessa e mi appassiona molto.

Quale strada ti ha portato al CMCC?

Lavoro nella divisione ECIP del CMCC da quando sono arrivato a Venezia per il mio dottorato in Science and Management of Climate Change ed è stato naturale rimanere qui dopo aver terminato gli studi, per continuare la mia ricerca.

È il lavoro che sognavi da bambino?

Da bambino sognavo di essere un sacco di cose: un supereroe, un pompiere, un campione sportivo, … mai un musicista, perché non ho assolutamente talento musicale (a differenza del talentuoso collega Alessio Bellucci!).

Al liceo realizzai che sarei diventato un economista e che il lavoro dei miei sogni era quello di insegnare. Sembra molto nerd, ma è così: ero un macroeconomista molto noioso prima del mio Master! Fu allora che ebbi una vera e propria illuminazione: dovevo studiare l’economia ambientale e gli impatti dei cambiamenti climatici.

Qual è stato il momento più importante nella tua carriera al CMCC?

Ho vinto di recente il mio primo progetto, coordinato da Francesco Bosello e finanziato dalla FAO, che riguarda gli impatti dei cambiamenti climatici sulla produttività del lavoro nella regione NENA, un tema su cui ho lavorato negli ultimi due anni. È un sogno realizzato: coordinare il proprio progetto e lavorare su qualcosa che sarà utile ai responsabili politici e che potrà avere un impatto concreto!

Cosa c’è sulla tua scrivania?

Vorrei dire caos organizzato, ma non lo è. È solo caos. Tuttavia, la mia stazione di lavoro è il posto giusto se vuoi dei cioccolatini. E di solito porto cibo da tutti i posti meravigliosi in cui viaggio per lavoro. A parte questo, ho paper di ricerca, note sul lavoro in corso, esami degli studenti, lavoro dimenticato e molte penne (mi piacciono le penne!).

Quale rituale non manca mai nella tua giornata?

Nessun rituale: ritorniamo al caos! Il mio unico rituale è chiedermi, la sera, cos’ho imparato di nuovo durante la giornata appena vissuta.

Come vai al lavoro la mattina?

Vivo a Venezia, sulla bellissima isola della Giudecca. Prendo il vaporetto fino a Piazzale Roma e da lì raggiungo la sede di lavoro al VEGA in bici o in bus, a seconda del meteo.

Cosa fai nel tuo tempo libero?

Trascorro il tempo libero con mia moglie. Ci piace viaggiare: il nostro obiettivo è scoprire tutta l’Italia viaggiando in treno.

Cinema o letteratura?

Letteratura. Sono un lettore vorace. Leggo di tutto, quindi finisco per leggere un sacco di spazzatura! E sono un severo giudice in fatto di libri. Il migliore per me è il Canone di Sherlock Holmes. Non solo per il suo talento da detective, ma anche perché pone tantissime domande ed è in grado di usare il suo talento e la sua curiosità per rispondere. Inoltre, è molto cinico, come lo sono io.

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