Soluzioni avanzate per l’agricoltura: le strategie per Vicino Oriente e Nord Africa di fronte ai cambiamenti climatici

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Smart, integrata, capace di includere innovazione e conoscenze tradizionali: un inventario di strumenti, costi e benefici delle principali opzioni di adattamento ai cambiamenti climatici in agricoltura per una delle regioni più vulnerabili del mondo. Lo studio, condotto dalla Fondazione CMCC con la collaborazione di TIMAC AGRO Italia S.p.A. e commissionato dalla FAO, che analizza la conoscenza disponibile ad oggi sul tema.

I Paesi del Vicino Oriente e del Nord Africa costituiscono una delle regioni del mondo con la minore disponibilità di risorse naturali pro capite e una delle più vulnerabili ai cambiamenti climatici.

Il settore agricolo rappresenta il principale mezzo di sussistenza per la popolazione rurale, che costituisce il 38% della popolazione totale della regione. Le crescenti pressioni sull’agricoltura e sulle risorse rendono urgente per la regione, e soprattutto per il settore primario, sviluppare e attuare piani e azioni di adattamento per far fronte alle sfide poste dal clima che cambia.

Lo stato delle conoscenze sull’efficacia e i costi delle possibili azioni di adattamento ai cambiamenti climatici in agricoltura per la regione NENA (Near East and North Africa) sono state oggetto dello studio “Costs and effectiveness of climate change adaptation in agriculture: a systematic review from the NENA region”, uno dei risultati del lavoro commissionato dalla FAO e guidato dalla Fondazione CMCC all’interno del progetto SEICA-NENA – Study on the economic impact of climate change on agricultural labour and cost of adaptation in NENA. Attraverso un’analisi sistematica della letteratura esistente, la ricerca ha individuato ed esaminato la conoscenza disponibile in tema di possibili opzioni di adattamento nella gestione delle colture, di gestione dell’acqua, di gestione integrata e di gestione delle conoscenze indigene e tradizionali in agricoltura nella regione.

Il risultato è un inventario delle principali opzioni di adattamento ai cambiamenti climatici del settore agricolo nella regione NENA e dei loro costi e benefici, in cui per ogni opzione disponibile sono evidenziati i fattori decisivi per un’implementazione di successo, le barriere o i fattori che ne possono limitare l’applicabilità.

Secondo lo studio, l’adattamento delle tecniche di gestione colturale ai rischi climatici può generare un netto miglioramento delle rese sia nei Paesi del Vicino Oriente che del Nord Africa. Tuttavia, l’efficacia delle possibili tecniche adottabili varia molto a seconda del contesto.

L’analisi evidenzia come soprattutto l’integrazione di diverse tecniche di gestione agricola, ovvero      la combinazione di tecniche di gestione della coltura, dell’acqua e del suolo (es. la combinazione della variazione dei calendari colturali assieme alla scelta di differenti varietà e/o alla gestione dell’irrigazione e delle lavorazioni), possa apportare maggiori benefici rispetto all’applicazione di una sola pratica. Inoltre, l’applicazione delle tecniche di climate smart agriculture, un approccio alla gestione agricola che tiene conto delle interrelazioni tra sicurezza alimentare e cambiamenti climatici e dell’agricoltura conservativa, che evita o riduce al minimo la lavorazione dei terreni e prevede una loro copertura organica costante e la diversificazione colturale, possono apportare benefici sia in termini di adattamento che di mitigazione dei cambiamenti climatici, mantenendo o addirittura aumentando la resa dei raccolti da un lato e aumentando il sequestro di CO2 e riducendo le emissioni di gas serra dall’altro.

I risultati degli studi disponibili evidenziano inoltre l’importanza di includere le conoscenze tradizionali come fonte di informazione per orientare pratiche di adattamento efficaci.

Tuttavia, poiché il numero degli studi che valutano i costi e i benefici delle opzioni di adattamento ai cambiamenti climatici per il settore agricolo nella regione NENA è ad oggi molto limitato, sebbene in crescita nell’ultimo decennio, si evidenzia la necessità di sperimentazioni di lungo periodo e di ulteriori studi per valutare queste pratiche nel contesto di diversi sistemi agricoli e in funzione dei cambiamenti climatici attesi.

“È necessario intensificare gli sforzi di ricerca sull’adattamento ai cambiamenti climatici per i diversi sistemi agricoli nella regione NENA” hanno affermato Valentina Mereu e Antonio Trabucco, i ricercatori CMCC tra gli autori dello studio. “Servono più studi che stimino costi e benefici delle misure di adattamento, e che utilizzino un solido approccio decisionale per valutare le opzioni di adattamento anche in condizioni climatiche di elevata incertezza. È inoltre fondamentale indagare in maniera approfondita le principali ragioni – che possono essere istituzionali, economiche, politiche, informative, tecniche – che stanno alla base di una mancata attuazione o dell’abbandono di queste pratiche di adattamento. È così che potremo contribuire a superare queste barriere e favorire lo sviluppo della resilienza per il settore agricolo nei Paesi del Vicino Oriente e del Nord Africa, integrando le priorità di adattamento nei piani di settore e nei piani e nelle strategie nazionali”.

Lo studio è stato commissionato dalla FAO (NENA Office, Cairo, Egitto) alla Fondazione CMCC e coordinato da Francesco Bosello e Shouro Dasgupta di Fondazione CMCC e Università Ca’Foscari Venezia, e si è avvalso della collaborazione della TimacAGRO Italia S.p.A.

 

Per maggiori informazioni:

Daniel El Chami, Antonio Trabucco, Theresa Wong, Mohamed Abdel Monem & Valentina Mereu (2022): Costs and effectiveness of climate change adaptation in agriculture: a systematic review from the NENA region, Climate Policy, DOI: 10.1080/14693062.2021.1997703

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