Una veneziana DOC

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Gentile, pacata e soprattutto ironica. Margaretha lavora al CMCC da ormai 10 anni e si occupa di adattamento ai cambiamenti climatici all’interno della Divisione ECIP. Conosciamola meglio!

Intervista di Ottavia Carlon

Cosa fai al CMCC?
Mi occupo di adattamento ai cambiamenti climatici, soprattutto nelle aree urbane, sia dal punto di vista degli impatti che per quanto riguarda le strategie di adattamento. Attualmente sto seguendo due progetti, uno è il progetto ETC/CCA, di cui il CMCC è coordinatore, che prevede il supporto all’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) nel fornire dati sull’adattamento urbano e sociale ai cambiamenti climatici. Questo progetto è molto interessante perché prevede un ruolo di mediazione tra mondo della scienza e utenti finali delle politiche. Ci confrontiamo spesso con enti locali e facilitiamo lo scambio di esperienze per il miglioramento delle politiche. L’altro progetto di cui mi occupo è ADRIADAPT: un progetto interregionale Italia-Croazia con cui stiamo preparando una piattaforma con informazioni specifiche per aiutare alcuni comuni dell’area adriatica a dotarsi di strumenti di adattamento efficaci.

Quale strada ti ha portato al CMCC?
Io ho studiato urbanistica, e quando sono arrivata in Italia ho cominciato a lavorare da precaria all’università. Il lavoro al CMCC mi ha offerto l’occasione di coniugare la mia percezione di spazio, derivante dagli studi di urbanistica, con l’elemento delle politiche economiche, ambientali e di adattamento climatico. Questo è stato possibile perché ciò di cui mi occupo (prima le zone costiere, e ora le città), sono entità con una precisa localizzazione nello spazio e su cui le politiche hanno degli impatti diversi a seconda della loro posizione geografica. Questo aspetto “spaziale” che ritroviamo in politiche come quelle di gestione delle zone costiere, o di pianificazione di aree marine e urbane, è particolarmente interessante per me.

È il lavoro che sognavi da bambina?
Francamente, quando ero piccola volevo fare l’assistente di volo. A quei tempi, ancora pochi andavano in areo, quindi quello era un lavoro molto prestigioso. Purtroppo poi sono cresciuta troppo, e con più di un metro e ottanta di altezza ho dovuto pensare a un altro lavoro (ride, ndr).

Ci racconti qual è stato il momento più bello della tua vita al CMCC?
Di recente, aver vinto ADRIADAPT: è stata una bella soddisfazione, perché è stato valutato molto bene, e dopo qualche disavventura con altri progetti Horizon, questo è stato un vero successo.

Lavori spesso in ufficio? Qual è il rituale che non manca mai nella tua giornata lavorativa?
Normalmente vado quasi sempre in ufficio anche se non ne avrei l’obbligo, perché mi piace scambiare due parole con i colleghi, e soprattutto in questo modo riesco a stare lontana dal frigo (ride, ndr). Non ho un rituale specifico, ma direi che le chiacchiere occasionali e il pranzo assieme ai colleghi sono la mia piacevole routine quotidiana.

Come vai al lavoro la mattina?
Da quando ci siamo trasferiti dall’isola di San Giorgio Maggiore qui al Vega il percorso per arrivare in ufficio si è per me allungato notevolmente, ma ne sono felice: prima ero troppo vicina al lavoro, solo due fermate di vaporetto, e avevo la sensazione di non vedere mai nulla “del mondo”. Adesso che il percorso è più lungo sono più contenta, e quando il tempo è bello uso la bicicletta per la parte terrestre del tragitto.

Che cosa fai nel tuo tempo libero quando non lavori? (Cinema, musica, opere d’arte, letteratura, sport: di cosa non sai fare a meno?)
Adesso ho più tempo libero perché i miei figli sono cresciuti. Da sempre dedico tutto il tempo libero che ho allo sport. In particolare, sono una grande appassionata di voga alla veneta, che è uno dei motivi per i quali ho deciso di restare a Venezia; ho conosciuto mio marito vogando! La voga alla veneta si fa stando in piedi, ed era la forma tradizionale per muoversi in laguna. In origine era diffusa un po’ in tutto il Mediterraneo, ma a Venezia si fa ancora oggi a livello agonistico con gare e concorsi. È un elemento importante della cultura veneziana, ed è per me un canale unico attraverso cui riesco a entrare in contatto con le differenti realtà sociali esistenti nella città.

Cinema o letteratura?
Letteratura. Attualmente sto leggendo un libro molto interessante, “Benevolenza cosmica” di Fabio Bacà. È la bizzarra storia di un uomo che vive un periodo di straordinaria fortuna: gli va sempre tutto bene! Non ho ancora finito di leggerlo… spero il finale non rovini tutto!
Un’altra cosa che faccio spesso è ascoltare podcast mentre vado in bicicletta. Un programma in particolare è molto interessante: Farenheit, in cui ogni giorno presentano un libro. Prendo molto spesso ispirazione da loro per le mie letture.

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